La regolazione della glicemia

L'organismo ha bisogno costantemente di glucosio per mantenere in funzione diversi organi: il cervello è l'organo che ne richiede la quantità maggiore e, a riposo, è responsabile per il consumo del 25% circa del glucosio totale. Si tratta di una quantità enorme (paragonabile al glucosio consumato dalla totalità dei muscoli scheletrici) se si considera che il cervello rappresenta solo il 2% circa della massa corporea.

Nelle persone sane, la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) è controllata principalmente dall'azione contrapposta di due ormoni, l'insulina e il glucagone (entrambi regolati dal pancreas), ma anche da ormoni come l'adrenalina e le altre catecolamine.

La glicemia, a digiuno, varia generalmente in un intervallo piuttosto ristretto, tra i 70 e i 110 mg/dl. La persistenza di valori più elevati, detta iperglicemia, può portare alle complicazioni tipiche del diabete (problemi alla vista, infezioni ricorrenti, problemi ai reni, ecc.). Valori troppo bassi, ipoglicemia, possono provocare seri danni al cervello e causare addirittura il coma o la morte.

Dopo il pasto

GlicemiaNelle ore successive ad un pasto, con la digestione dei carboidrati, la glicemia si alza progressivamente fino a raggiungere picchi di 150 mg/dl. Maggiore il carico glicemico del pasto, maggiore sarà l'aumento della glicemia postprandiale.

L'insulina

Quando, in seguito ad un pasto, la concentrazione di glucosio nel sangue aumenta, il pancreas libera l'ormone insulina per innescare diversi processi metabolici che hanno come conseguenza:

Le persone affette da diabete mellito di tipo 1 non sono in grado di produrre insulina e devono perciò ricorrere ad una fonte esterna di insulina (tramite un'iniezione) per abbassare la glicemia. Il diabete di tipo 2 (causato spesso dall'obesità) consiste invece in una ridotta sensibilità all'insulina (insulino-resistenza).

Il digiuno

Con il digiuno (ad esempio durante la notte) la glicemia si abbassa fino a raggiungere i livelli minimi. Per evitare che la concentrazione di glucosio nel sangue scenda oltre una certa soglia (ipoglicemia), l'organismo dispone di diversi processi metabolici, attivati sempre dall'insulina (ma in questo caso dalla sua assenza) e dalla presenza di altri ormoni, come ad esempio il glucagone:

Dall'ultimo punto si possono evincere alcune regole fondamentali per evitare alcuni errori molto comuni che si commettono quando si vuole dimagrire:

  1. Non affidarsi al digiuno o a diete particolarmente restrittive. Il risultato finale sarebbe una perdita di peso ottenuta in buona parte a spese della massa magra. Purtroppo l'errore è molto diffuso e porta quasi sempre al famoso effetto yo-yo. Diminuendo la massa magra si riduce notevolmente il fabbisogno energetico e quindi i chili persi con la dieta si riacquistano molto velocemente quando si torna a mangiare come in precedenza.
  2. Dopo la pratica sportiva, nutrirsi adeguatamente. L'esercizio fisico è il modo più efficace per dimagrire, ma deve essere associato ad un'alimentazione adeguata. Cercare di strafare, associando una dieta ipocalorica ad uno sport che comporta un dispendio energetico non indifferente è un errore molto frequente. Anche in questo caso il risultato più evidente è la perdita di massa magra: le riserve di glicogeno vengono utilizzate per lo sport e, se non si mangia abbastanza per ripristinarle, per produrre il glucosio necessario all'organismo, è necessario "smontare i muscoli".
  3. Non saltare la prima colazione. Durante il digiuno notturno le riserve di glicogeno vengono parzialmente utilizzate per mantenere la glicemia costante. Saltare la colazione, soprattutto quando si segue una dieta ipocalorica, costringe ad esaurire le scorte di glicogeno durante la mattinata e ad utilizzare di conseguenza i muscoli come substrato per la generazione del glucosio. Anche in questo caso si perde una quota significativa di muscoli, non solo di grasso (vedere l'articolo sull'importanza della prima colazione).

L'attività fisica

Durante la pratica di un esercizio fisico intenso, il consumo energetico complessivo aumenta di decine di volte rispetto a quello basale. La principale fonte di energia è rappresentata dai carboidrati, più precisamente da:

Durante l'esercizio

Si potrebbe osservare che assumere carboidrati durante l'esercizio fisico sia un controsenso poiché, come abbiamo visto, l'assunzione di carboidrati causa il rilascio di insulina che a sua volta ostacola il rilascio del glicogeno epatico. In realtà, durante l'attività fisica intensa, l'azione delle catecolamine è tale da limitare gli effetti negativi dell'insulina sul metabolismo glucidico.

Ovviamente, quando l'esercizio è breve è meglio svolgerlo nelle condizioni ormonali ottimali; tuttavia, ci sono casi in cui l'assunzione di carboidrati durante l'esercizio è consigliata per ottimizzare la prestazione (es. durante una maratona) o addirittura indispensabile per finire la prova (es. durante una tappa alpina di una corsa di ciclismo).

Dopo l'esercizio

Lo sport, in particolar modo quelli di resistenza (ad esempio la corsa, il ciclismo, il nuoto e lo sci di fondo), permettono all'organismo di regolare la glicemia senza ricorrere alla trasformazione dei carboidrati in grassi. Ciò è possibile in quanto il glicogeno epatico e quello muscolare vengono utilizzati come energia durante l'attività fisica. In seguito ai pasti, giacché le riserve di glicogeno non sono al massimo, il glucosio, viene trasformato in glicogeno per ristabilire le scorte nei muscoli e nel fegato. In seguito all'attività sportiva prolungata ci si può quindi permettere, anzi è proprio consigliato, un pasto con carboidrati ad alto indice glicemico (un bel dolce potrebbe fare al caso).

Nei soggetti sedentari che mangiano "normalmente", le riserve di glicogeno sono, invece, quasi sempre al massimo. Un minimo eccesso di carboidrati assunti con l'alimentazione, sotto l'effetto dell'insulina, viene trasformato in grassi ed accumulato nelle cellule adipose: in altre parole, si è destinati ad ingrassare. Le uniche soluzioni per evitare di mettere su peso sono:

Risorse utili

Animazione della McGraw-Hill sulla regolazione della glicemia nei diabetici.

Indicazioni mediche

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