Quante volte negli esami del sangue richiesti dal nostro medico ci siamo imbattuti in questo strano grafico senza capire bene che cosa significasse? Ora cerchiamo di fare un po’ di chiarezza per capire l’importanza dell’elettroforesi sierica e per interpretarla al meglio.
L’elettroforesi delle sieroproteine è un’analisi delle proteine sieriche, ovvero presenti nel sangue. Il termine elettroforesi indica la tecnica di laboratorio con cui vengono analizzate queste proteine: il campione di sangue da testare viene prima centrifugato per ottenere il siero e quest’ultimo viene sottoposto ad un campo elettrico che permette di suddividere le proteine presenti in gruppi in base alla loro massa.
Questo esame ci permette di valutare l’equilibrio esistente fra la loro sintesi, distribuzione e catabolismo. Le proteine sono sintetizzate a partire da componenti elementari derivanti dall’assorbimento intestinale, dalla biosintesi e dalla distruzione di proteine circolanti e tessutali. Il principale sito di sintesi è il fegato che sintetizza tutte le proteine tranne le immunoglobuline che sono prodotte dai linfociti. Una ridotta sintesi, quindi, può essere dovuta o ad una ridotta disponibilità di aminoacidi in seguito a malnutrizione (es. etilismo, diete incongrue), malassorbimento e digiuno, oppure a un ridotto numero di cellule sintetizzanti per cause congenite, tossiche (es. farmaci) o flogistiche (epatiti, cirrosi), o per ridotta risposta del sistema immunitario agli stimoli. Al contrario, cause di aumentata sintesi possono essere fisiologiche come la gravidanza oppure patologiche: iperplastiche, neoplastiche, reattive (flogosi).
Per quanto riguarda la distribuzione, bisogna ricordare che alcune proteine si trovano nel plasma solo di passaggio mentre altre persistono in circolo.
Infine, il catabolismo riguarda sia le perdite esterne che quelle endogene. Le prime sono attribuibili a intestino, rene, cute, ghiandole esocrine, organi respiratori e organi genitali; le seconde soprattutto al fegato. Il catabolismo può essere aumentato per incremento delle perdite esterne (emorragie , gastroenteropatie, proteinuria, ustioni), aumento del consumo o aumentato catabolismo nelle cellule dei tessuti (flogosi, neoplasie).
Dal grafico ottenuto con l’elettroforesi si distinguono 6 bande, da sinistra a destra troviamo le regioni: albumina, alfa-1 globuline (α1), alfa-2 globuline (α2), beta-1 globuline (ß1), beta-2 globuline (ß2) e gamma globuline (γ). All’interno di ogni regione sono rappresentate più proteine, quindi in base alla regione alterata ci si può indirizzare verso una corretta diagnosi.
Più precisamente ne elenchiamo alcune:
Tra le patologie rilevabili con l’elettroforesi troviamo:
L’elettroforesi delle sieroproteine è un esame che può fornire importanti informazioni al medico e va sempre associato ad altri esami del sangue per confermare il sospetto diagnostico. L’interpretazione finale è il frutto della conoscenza del quadro clinico completo del paziente per cui non è quasi mai possibile fare una diagnosi certa solo dall’analisi del protidogramma.
Dott.ssa Maddalena Perotti
Medico Chirurgo - spec. in Microbiologia e Virologia
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