La vitamina B1 (tiamina), analogamente ad altre vitamine del gruppo B, svolge la funzione di coenzima in diversi processi legati alla produzione di energia all'interno delle cellule. È una vitamina idrosolubile presente in abbondanza in molti alimenti, sia di origine vegetale che di origine animale.
La vitamina presente negli alimenti viene assorbita nell'intestino, in particolare nel duodeno; l'assorbimento intestinale si riduce notevolmente in caso di consumo eccessivo di alcolici.
Le funzioni principali della tiamina sono legate al metabolismo del glucosio. La vitamina B1 viene scarsamente immagazzinata nei tessuti, perciò in caso di carenza alimentare i primi sintomi da ipovitaminosi iniziano a manifestarsi in tempi relativamente brevi.
Una carenza prolungata di vitamina B1 causa gravi danni al sistema nervoso, al sistema cardiovascolare e all'apparato gastroenterico. Tale malattia viene comunemente chiamata "beri-beri" ed è diffusa soprattutto nelle zone dell'Asia dove il riso brillato, che è privo di vitamina B1, rappresenta per alcune persone il principale componente della dieta.
Il fabbisogno di vitamina B1 è legato a diversi fattori, tra i quali la quantità di attività fisica praticata durante la giornata. Secondo le linee guida dell'Unione Europea, il fabbisogno di B1 per un adulto è legato al fabbisogno calorico quotidiano come descritto dalla seguente formula:
Fabbisogno B1 = 0,4 mg / 1000 kcal, con un minimo di 0,8 mg per chi segue una dieta inferiore alle 2000 kcal.
In Italia le RDA indicano 1,4 mg di vitamina B1 al giorno, un valore adeguato per la maggior parte della popolazione.
La tabella che segue elenca gli alimenti a maggior contenuto di vitamina B1 presenti nel database degli alimenti di dietabit.
Non sono noti problemi per la salute causati da un sovradosaggio di vitamina B1. Secondo una pubblicazione del 1993 della Commissione dell'Unione Europea per i Nutrienti, un'assunzione fino a 500 mg al giorno per un mese non permette di rilevare effetti tossici sull'organismo.
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