Nel capitolo precedente abbiamo visto cosa sono le RDA e abbiamo presentato la tabella con i valori precisi per ogni vitamina. Mettendo a confronto la tabella delle RDA con i contenuti vitaminici degli alimenti, non è difficile verificare come una dieta varia sia in grado da sola di fornire tutte le vitamine necessarie al fabbisogno normale dell'organismo.
Bisogna poi notare che i fabbisogni minimi di vitamine sono ancora più bassi rispetto alle RDA. Escludendo esigenze particolari come la gravidanza, un individuo sano (in Italia) rischia di incorrere in problemi derivanti da carenza di vitamine solo in caso di dieta completamente errata (es. monotematica).
Purtroppo ci sono ancora molti paesi del mondo dove di malnutrizione si muore ogni giorno. In questi paesi un'integrazione di vitamine è auspicabile e può servire a salvare moltissime vite umane. Si veda ad esempio il programma di integrazione con vitamina A dell'OMS.
Tornando ai paesi industrializzati, ed avendo chiarito che le vitamine minime non mancano quasi mai grazie al normale apporto alimentare, la domanda che ci si può porre è la seguente:
Assumere un integratore di vitamine dà qualche vantaggio per la salute?
Il messaggio che arriva dalla pubblicità è sempre lo stesso: più vitamine uguale più energia e meno stanchezza!
Purtroppo la realtà non è così semplice: l'integratore di vitamine può aiutare a produrre energia solo se le vitamine assorbite con gli alimenti non sono sufficienti a tale scopo. Una volta a disposizione la quantità necessaria per i fabbisogni dell'organismo, un'integrazione ulteriore non dà nessun beneficio in tal senso.
Ci sono tuttavia delle situazioni in cui assumere un integratore è la soluzione migliore. Ad esempio in gravidanza si consiglia alle future mamme di utilizzare un integratore di acido folico.
Ciò che vogliamo prendere in considerazione adesso è, invece, la situazione di un individuo sano, che non abbia necessità particolari come quelle degli esempi precedenti. Come vedremo nel seguito, ci possono essere due modalità di integrazione completamente differenti.
La prima soluzione prevede l'assunzione quotidiana di un integratore alimentare che fornisce tutte le vitamine necessarie a garantire il raggiungimento delle RDA. Su questa soluzione ci sono due scuole di pensiero opposte. Secondo alcuni non servirebbe a nulla (sempre ammettendo che non ci siano un aumentato fabbisogno o una carenza alimentare). Secondo altri (opinione più diffusa negli Stati Uniti che in Europa) un multivitaminico sarebbe comunque utile come "polizza assicurativa" contro eventuali mancanze.
La mia opinione personale è che sia meglio lasciar perdere il multivitaminico e fare un po' più attenzione a quello che si mangia. Il consiglio migliore che si possa dare è, come sempre, di parlarne con il proprio medico. Bisogna comunque tenere presente che le dosi di un multivitaminico sono sufficientemente basse per cui, in ogni caso, "male non fa".
Questa seconda opzione prevede l'integrazione di singole vitamine, in quantità molto più elevate rispetto a quelle contenute nei multivitaminici. Chi consiglia integrazioni di questo tipo di solito prende in considerazione il potere antiossidante di alcune vitamine (la C e la E in particolare). In questo caso non è così sicuro che "male non fa", in quanto le dosi sono decisamente superiori a quelle considerate normali. Molte ricerche hanno messo in evidenza il potere degli antiossidanti di "rallentare" gli effetti dell'invecchiamento, mentre altre hanno portato a conclusioni un po' meno ottimistiche. Dato che per decidere bisogna valutare bene il rapporto tra i benefici e i rischi, anche in relazione all'età e allo stato di salute generale del soggetto, preferisco non dare un consiglio generale e rimandare al sempre utile "approfondimento con il medico".
Il discorso è troppo lungo e non è il caso di affrontarlo in una pagina generica sugli integratori vitaminici. In futuro approfondiremo il discorso nella sezione sport.
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