Iniziamo subito chiarendo cosa intendiamo con dieta vegetariana. In realtà esistono due modi di interpretarla completamente diversi:
In questo articolo prenderemo in esame solo la prima categoria e ci riferiremo ad essa con il termine generico di dieta vegetariana. I motivi per cui si può scegliere di seguire una dieta di questo tipo sono sostanzialmente due: quello etico (il rispetto degli animali) e quello alimentare (scelta salutistica).
È una scelta rispettabile ma
spesso incoerente. Chi non mangia carne per non essere
complice dell'uccisione degli animali, per essere coerente, non
dovrebbe nemmeno vestirsi con capi di origine animale (es. scarpe
di pelle) e non dovrebbe nemmeno mangiare alimenti ottenuti
attraverso lo sfruttamento (e la sofferenza) degli animali: ad
esempio dovrebbe eliminare il latte e le uova, cosa che più
coerentemente fanno i vegetaliani.
Non trattandosi una scelta puramente "alimentare", una discussione su questo argomento va oltre lo scopo del sito, quindi non approfondiremo ulteriormente.
Sulla scelta salutistica mi sento invece di affermare che
la dieta vegetariana è perfettamente compatibile con una sana alimentazione, ma non è necessariamente migliore di una dieta "non vegetariana".
Questa affermazione deriva dal fatto che con una dieta vegetariana che esclude la carne, ma ammette latte, latticini e uova, si possono assumere esattamente le stesse proteine e aminoacidi che si assumono con una dieta "normale" e bilanciata nella quale sia permessa anche la carne. Anche le vitamine e i minerali necessari possono essere garantiti senza "acrobazie" alimentari (necessarie invece per chi segue una dieta vegana).
La precisazione "non è necessariamente migliore" deriva da semplici osservazioni come le seguenti (solo per citarne alcune):
Chi mischia le due scelte precedenti spesso lo fa per partito preso e utilizza la motivazione salutistica per giustificare una scelta etica a volte troppo debole e incoerente. Anche su questo argomento sorvoliamo per non perdere di vista l'argomento importante: il rapporto tra alimentazione e salute.
Il pericolo principale consiste nel cadere nella banale semplificazione "vegetale=buono, animale=cattivo". In questo caso si rischia di nutrirsi "sulla fiducia" con pessimi alimenti di origine vegetale. Un esempio sono i grassi vegetali come l'olio di palma (o ancor peggio i grassi vegetali idrogenati), ricchi di acidi grassi saturi e, dal punto di vista nutrizionale, di qualità inferiore ai grassi contenuti nella carne.
La dieta vegetariana presenta diversi aspetti positivi che non possono essere ignorati:
L'unico aspetto negativo della dieta vegetariana è quello di escludere il pesce dalla dieta. Premesso che gli acidi polinsaturi si trovano anche nella frutta secca (che però è ipercalorica) e in altri alimenti di origine vegetale, l'esclusione del pesce può essere giustificata solo da una scelta etica, mentre dal punto di vista salutistico si tratta di una limitazione non necessaria.
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