La dieta vegetaliana (detta anche vegana) è un regime alimentare che esclude tutti i cibi di origine animale. Oltre ad eliminare la carne e il pesce come fanno i vegetariani, i vegani non ammettono il consumo di qualsiasi cibo di derivazione animale come ad esempio il latte, i formaggi le uova e il miele.
Se la dieta vegetariana, come spiegato nell'articolo al riguardo, non è necessariamente migliore di una dieta "onnivora", a maggior ragione non può pretendere di esserlo la dieta vegana. Se così fosse, significherebbe che gli alimenti di origine animale sarebbero sempre e comunque dannosi (e questo la scienza ha già chiarito non essere vero).
A mio avviso, l'unica motivazione accettabile
per seguire una dieta di questo tipo è quella etica mentre la
motivazione salutistica, come già spiegato in precedenza, è
completamente infondata dal punto di vista scientifico.
Nei vegani il rispetto per gli animali si traduce nell'esclusione di qualsiasi alimento ottenuto attraverso lo sfruttamento degli animali. Da questo punto di vista i vegani sono molto più coerenti dei "vegetariani per motivi etici" e il loro obiettivo è appunto quello di non rendersi complici della sofferenza imposta agli animali per la produzione del cibo (es. latte e uova).
Anche per i vegani però si può andare a scovare una certa incoerenza, dato che anche gli alimenti vegetali si ottengono spesso attraverso lo sfruttamento degli animali (si pensi ad esempio ai concimi organici di origine animale utilizzati per fertilizzare i campi o allo sterminio di lumache nelle coltivazioni di verdure).
C'è poi chi arriva a scelte completamente incoerenti, giungendo addirittura ad imporre una dieta vegana al proprio gatto, animale che per natura è carnivoro: una vera crudeltà alla quale si può arrivare, paradossalmente, partendo dalla buona intenzione di "rispettare i nostri amici animali".
Oltre ai rischi già esposti per la dieta vegetariana, con quella vegetaliana si aggiungono altri due rischi importanti:
Non prendiamo nemmeno in considerazione i bambini e le donne in gravidanza (o durante l'allattamento) perché in questi casi, prima di iniziare una dieta così particolare, bisogna parlarne necessariamente con il proprio medico e con il pediatra.
Il bambino ha infatti esigenze nutrizionali molto diverse rispetto a quelle di un adulto, esigenze che mal si conciliano con una dieta come quella vegana: ad esempio non è semplice reperire con una certa continuità tutti gli aminoacidi essenziali ed è molto probabile che l'apporto di fibre sia eccessivo.
Il giudizio che diamo a questa scelta alimentare non è completamente positivo dal punto di vista salutistico (si rinuncia a ottimi alimenti, come ad esempio il pesce, e ci si espone a rischi aggiuntivi per la salute), ma, visto che la motivazione è spesso di tipo etico, non entriamo nel merito della scelta. Ci limitiamo a suggerire, a chi avesse scelto di seguire un regime alimentare di questo tipo, di diventare "esperto" di nutrizione, in modo da essere in grado di verificare il rispetto del fabbisogno quotidiano di ogni nutriente.
Discorso diverso per i bambini: visto che la loro non è una scelta libera e consapevole, non riteniamo giusto che vengano esposti ai rischi e alle complicazioni (sia alimentari che sociali) che derivano dal fatto di seguire una dieta così restrittiva.
Le informazioni pubblicate su Dietabit.it hanno carattere esclusivamente divulgativo e non devono essere considerate come consulenze né prescrizioni di tipo medico o di altra natura. Prima di prendere decisioni riguardanti la propria salute, compresa quella di variare il proprio regime alimentare, è indispensabile consultare, di persona, il proprio medico.